«Essere primi e a punteggio pieno dopo 7 partite? Inimmaginabile. E lo sarebbe per qualsiasi formazione». Roberto Schiano è uno dei veterani della Da Rold Logistics Belluno, tornato protagonista con tre gare di alto profilo: in ricezione e in difesa. Perché lui è un libero. Un signor libero: «Mi aspettavo comunque un campionato di alto livello, anche alla luce dello scorso torneo. L’organico è rimasto lo stesso, con l’aggiunta di Seveglievich, mentre la qualità degli allenamenti è ulteriormente aumentata». 

L’annata scandita dal Covid è a dir poco anomala.  

«Ma, sembrerà paradossale, ci ha favorito. Ora, con le restrizioni e le chiusure, fare gruppo è molto difficile per ogni squadra. Non per noi, però. Perché ci conosciamo da sempre. E siamo affiatati». 

Il ruolo di Schiano all’interno del collettivo? 

«Quello di rompiscatole (sorride, ndr). Perché mi diverto ancora un sacco a giocare, a raggiungere la palestra, a stare con i compagni, ma allo stesso tempo considero fondamentale la serietà quando ci si allena. E per questo spero di essere da stimolo per i più giovani». 

A proposito di giovani, una fotografia del pari ruolo Gonzalo Martinez? 

«Essendo il più “piccolo”, è sotto l’ala protettrice di tutti noi. Abbiamo un bel rapporto, ci aiutiamo e consigliamo. Gonzalo è un ragazzo che, per il volley, compie dei sacrifici rilevanti: è pieno di energia, ha entusiasmo e il desiderio di dimostrare di che pasta è fatto. Deve solo continuare così, senza perdere di vista gli obiettivi. Perché per arrivare lontano servono fatica, costanza e testardaggine. Il nostro rapporto? Di sana rivalità, ed è giusto che sia così: entrambi vogliamo dare il meglio per aiutare la squadra». 

Sabato arriva il Massanzago, l’unico sestetto che vi ha sfilato un set. 

«E già questo ci induce a raddrizzare le antenne. A ogni modo, con un approccio corretto e il tipo di pallavolo che stiamo mettendo in mostra, non dovremo temere nessuno. O meglio, solo noi stessi». 

La classifica della B maschile è ricca, il De Mas vuoto. 

«Il pubblico manca tantissimo. Avrebbe riempito le tribune, ne sono certo. È l’ottavo giocatore in campo». 

In chiusura, e al di là delle parole di circostanza, i “rinoceronti” possono puntare al massimo traguardo? 

«Non mi sono mai nascosto. La squadra c’è, come la mentalità. E, mi ripeto, gli unici che possono bloccare un simile percorso di crescita siamo proprio noi. I presupposti per rimanere in alto non mancano, ma è necessaria anche la fortuna. Tuttavia, non guardiamo troppo oltre: gustiamoci il presente. Ora l’obiettivo è uno solo: vincere il girone». 

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