CORTINA EXPRESS BELLUNO-VEGA FUSION 0-3 (1-3 golden set)

PARZIALI: 19-25, 19-25, 13-25 (15-9). 

CORTINA EXPRESS BELLUNO: Mengaziol 1, Garzaro 10, Fantinel 7, Poles 6, Fiabane 3, Chiericati 6; G. Pavei (L), Bortoluzzi, Fioretti 2, Marchesan, Casagrande 3. N.e. Ingrosso, Zambon, Lozza (L). Allenatore: D. Pavei. 

VEGA FUSION VENEZIA: Coveccia 18, Biesso 10, Passaro 4, Bovolo 19, Pulliero 8, M’Poko 3; Bertolini (L), Favaro, Otta, De Mango, Riccato 1. N.e. Manni, Zarattini, D’Urso (L). Allenatore: C. Chieco.

ARBITRI: Luca Renzulli e Omar Fabiani di Udine.

NOTE. Belluno: battute sbagliate 6, vincenti 3, muri 10. Fusion: b.s. 12, v. 9, m. 15.

Un Golden set, che più “golden” non non si può. Basta un parziale per raggiungere la vetta: uno solo. L’ultimo: quello decisivo. Dopo aver danzato sull’orlo del precipizio, le ragazze del Cortina Express costruiscono un ponte. E lo percorrono a tutta velocità. Perché dal lato opposto c’è la gloria: la finale playoff, che metterà le lupe di fronte al Conegliano. 

Ma non corriamo troppo: ora è tempo di godersi lo straordinario e storico risultato, conquistato con le unghie, il coraggio, la personalità e uno spirito di sacrificio non comune. Il Fusion, infatti, è una macchina perfetta per 3 set: domina, è superiore in ogni fondamentale, pratica un volley straripante e spettacolare, mentre le lupe appaiono contratte, forse pure un po’ stanche. Tuttavia, come recita un vecchio adagio, non è mai finita finché non è finita. E sullo 0-3, Fantinel e le sue compagne si trasformano: sanno di giocarsi tutto. Ebbene, quel “tutto” se lo prendono in un Golden set da incorniciare. 

AVVIO IN SALITA – Inizio shock: il Fusion fugge sul 7-0 e mina, fin da subito, le certezze delle bellunesi. Le quali in realtà reagiscono, anche perché la capitana Fantinel suona la carica e “griffa” 3 punti in sequenza, che riportano addirittura a -2 le padrone di casa. Ma quando la rimonta si sta per concretizzare, il destino ci mette lo zampino. E toglie momentaneamente dalla scena Claudia Fiabane: a muro, la centrale si procura un problema al dito (probabile lussazione). E il Cortina Express accusa il colpo, in primis a livello psicologico: così, prende forma il 19-25.  

BASSE PERCENTUALI – Punteggio che verrà replicato pure nel parziale successivo, complice qualche errore in ricezione, oltre alle basse percentuali in attacco. Non basta nemmeno il ritorno sul parquet di Fiabane, costretta a stringere i denti. Le veneziane sono in fiducia e vanno a prendersi di gran carriera pure un terzo round a senso unico, caratterizzato però dal buonissimo impatto di Miriana Casagrande (3 punti con un muro). 

MURO – Si va al Golden set. E il copione viene stravolto: il muro dolomitico diventa un fattore, tanto è vero che 2 “poster” di Chiericati valgono il primo allungo (7-5). E a proposito di muri, quello simbolo è di Garzaro: imperioso, impetuoso, perentorio. Vale il 13-7, mentre il punto della staffa arriva direttamente da un salvataggio in difesa di Poles. È l’apoteosi, bagnata da qualche lacrima di emozione. 

GRUPPO NEL CUORE – Dario Pavei è al settimo cielo. Anzi, al quattordicesimo: «Sapevamo che avremmo sofferto, loro sono una squadra tosta, cresciuta tantissimo dall’anno scorso. Ma il nostro problema, stasera, era tecnico. A differenza di giovedì, in cui riuscivamo a mettere a terra gli attacchi con palla staccata, abbiamo faticato». Prima di imboccare la via del quarto set, Pavei è stato chiaro con le sue atlete: «Ho solo detto loro che era un’altra partita. La rotazione era quella giusta. Sì, alla fine ci meritiamo la finale: questo gruppo mi rimarrà nel cuore perché ha sempre dato tutto. Sempre. Adesso Conegliano? A mente libera». Grazie coach. Per le emozioni. E per la tua emozione. 

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