Finalmente ci siamo. A distanza di un anno – nello specifico, 363 giorni – i ragazzi della Da Rold Logistics Belluno saranno impegnati in un match casalingo, sancito dal marchio dell’ufficialità: domani, infatti, al De Mas arriva il Portogruaro per la quarta giornata del campionato maschile di serie B (prima battuta alle ore 18, diretta Facebook). 

L’ultimo impegno interno, con i 3 punti in palio, risale al 15 febbraio 2020, quando i bellunesi superarono al tie-break i padovani dell’Aduna. Da allora è cambiato il mondo, ma non la voglia di vincere dei “rinoceronti”: «Siamo chiamati a dimostrare la maturità acquisita in questi mesi di allenamento – sono le parole di coach Diego Poletto -. Al di là di qualche intoppo fisico, abbiamo lavorato nella direzione giusta». 

La Drl è reduce da due successi (su due) in trasferta e ha gli stessi punti del Portograuro, che però vanta una gara in più: «Proveremo a fare leva sui loro punti di debolezza, più di natura tecnica, che emotiva. Dal canto nostro, dovremo avere continuità in determinate fasi di gioco. Sta a noi non far scivolare la gara su contenuti che non ci appartengono». Mancherà, purtroppo, la spinta del pubblico: «Il fattore campo può incidere solo sui riferimenti che possono avere gli avversari in ricezione. Vero, espugnare il De Mas non è mai facile. Ma per vincere dobbiamo faticare: in trasferta, così come in casa». 

A proposito di trasferta, è all’orizzonte un impegno insidioso per le atlete del Cortina Express Belluno: alle 18.30, sul parquet di Altivole, il sestetto allenato da Dario Pavei se la vedrà con l’Asolo. «Ci attende una partita “super rognosa” – argomenta il coach – contro una formazione esperta, che non molla mai, gioca insieme da una vita e può contare su un’attaccante come Forner». In settimana, inoltre, l’Asolo ha cambiato l’allenatore: Stefano Bianchi ha preso il posto di Massimo Bianchi: «Noi, però, arriviamo all’appuntamento con l’entusiasmo dettato dalle due affermazioni di fila per 3-0. Siamo consapevoli che sarà molto dura, una battaglia pallavolistica. Ma ce la giocheremo».

Per aprire il bunker di Altivole serviranno essenzialmente tre chiavi: «Costanza, tecnica e presenza mentale – conclude Pavei -. Dobbiamo rimanere lì, punto su punto, con la massima attenzione». 

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