VIRTUS TRIESTE-CORTINA EXPRESS BELLUNO 0-3

PARZIALI: 22-25, 14-25, 20-25. 

VIRTUS TRIESTE: Legovich, Martina 3, Atena, Allesch, Masiero (L), F. Riccio 3, Distaso 3, Sartori 13, E. Riccio 5, Fortunati, Bernardis, D’Aversa, Velenik 7. Allenatore: M. Kalc. 

CORTINA EXPRESS BELLUNO: Mengaziol 1, Garzaro 21, Fantinel 11, Fioretti 8, Fiabane 7, Chiericati 4; G. Pavei (L). N.e. Marchesan, Poles, Casagrande, Zambon, Ingrosso, Lozza (L). Allenatore: D. Pavei. 

ARBITRI: Federica Davanzo e Riccardo Callegari di Treviso. 

NOTE. Durata set 28’, 23’, 27’; totale 1h18’. Trieste: battute sbagliate 6, vincenti 6, muri 4. Belluno: b.s. 7, v. 4, m 7.

Nello sport vince chi sbaglia meno. E chi sbaglia poco o nulla? Domina. E, alla fine, trionfa. Come nel caso del Cortina Express: l’esordio playoff parla bellunese. Al cospetto di una signora squadra come la Virtus, le lupe sfoderano una gara d’antologia e sbancano con autorità il parquet triestino. «Complimenti alle ragazze – afferma, nell’immediato post partita, coach Dario Pavei – gran bella prestazione. Sotto tutti i punti di vista: anche in termini di atteggiamento e intelligenza, mentre il piano tattico è stato rispettato alla lettera. Siamo riusciti a fermare la loro attaccante più forte (Sartori). In più, il cambio palla e il contrattacco hanno funzionato a meraviglia». 

Daniela Poles non era al meglio e così, nel sestetto di partenza, ha trovato posto Francesca Fioretti, protagonista di una splendida prova: «Bene così, ma la gioia finisce subito – frena Pavei -. Non mi fido della Virtus Trieste e so che domenica, in gara 2, ci aspetterà un confronto durissimo. Basterà vincere 2 set? Discorsi che non esistono: entriamo in campo come se fossimo 0-0». Entrando nelle pieghe del match, risaltano i 21 punti (con 2 muri) di un’Ilaria Garzaro a tratti inarrestabile. Da applausi pure la capitana Fantinel: in attacco (11 punti e 1 muro) e in ricezione. Un fondamentale in cui ha brillato pure Giulia Pavei. 

Soddisfatto anche il direttore sportivo, Claudio Casanova: «Grande serata, le ragazze sono sempre rimaste sul pezzo e hanno giocato di squadra, lottando su ogni pallone, senza mollare di un centimetro».  

Buona la prima, quindi. Ma, per usare una metafora ciclistica, vietato alzare le mani dal manubrio. La linea del traguardo deve ancora essere superata.

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