Per la quasi totalità della rosa è la prima volta. Sì, la prima finale in carriera. Ma non per lei. Non per Ilaria Garzaro: una che alle finali dà del “tu”. «Ne ho giocate dieci – afferma l’opposto – e questa è la mia undicesima». “Questa” altro non è che gara 1 del terzo turno dei playoff di B2 femminile, in programma domani al De Mas (ore 18: diretta sul canale YouTube della Pallavolo Belluno). Ed è scontato che l’avversario non sia dei più teneri. Anzi, è una corazzata. Almeno finora, imbattibile: il Volley Team Conegliano. Mario Martinez in plancia di comando, Cristina Barcellini sul parquet. E un ruolino di marcia che parla chiaro: 14 gare stagionali, 14 successi. 

PROVIAMOCI – La missione del Cortina Express Belluno è complicata, non impossibile: «Se lo fosse – giura Ilaria – non ci staremo neppure allenando. Ci aspetta una gara durissima, però sarebbe assurdo arrendersi ancor prima di provarci. Vivere di rimpianti è terribile, quindi preferisco scendere in campo e dare tutto quello che ho dentro. E lo stesso vale per le mie compagne». 

FIDUCIA – Secondo posto nel girone di campionato e due turni superati di post season. Le lupe si sono spinte davvero in alto: «Ho sempre avuto fiducia nel gruppo. Fin dall’esordio? No, dal primo giorno di settembre. Anzi, già nel mese di luglio, quando c’è stata la conferenza stampa con la mia presentazione a Belluno. Poi è chiaro che gli alti e bassi ci sono e ci saranno sempre: è normale e fisiologico. Ma ci siamo meritate questo risultato: di scontato, nello sport, non c’è nulla». In effetti non era scontato neppure vincere il Golden set di domenica scorsa col Fusion, dopo aver perso i tre precedenti parziali: «Eravamo a un passo dall’eliminazione, ma anche dalla qualificazione. In quei momenti, nella testa, possono scattare tante cose. A noi è scattata la molla giusta. Quando hai le spalle al muro, o ti fai prendere dal panico o rimani lucido: non c’è un’altra alternativa». 

FARFALLE – Ilaria Garzaro ha vinto tre scudetti, eppure i playoff sono un’emozione che si rinnova. Pure in B2: «Fino a quando sentirò le farfalle nello stomaco continuerò a giocare e a impegnarmi al massimo. E le farfalle, lo posso assicurare, si sentono in Champions League, come a livello giovanile o addirittura nel minivolley. Per quanto mi riguarda, la tensione positiva è intatta, posso ancora toccarla con mano: non vado in palestra per timbrare il cartellino o scaldare un pallone a caso. Lo devo a questa splendida squadra, alla società. Ma in particolare a me stessa». 

Foto di Davide Canei

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