Non ha ancora compiuto 17 anni, ma è già entrata in pianta stabile nella rosa di B2: l’esordio ufficiale con il Cortina Express Beluno? Calma, è solo questione di tempo. Nell’attesa, contribuisce a elevare la qualità e l’intensità degli allenamenti. Grazie al suo impegno. Alla dedizione e propensione al lavoro in palestra. Alla capacità di ascoltare. E di imparare: dallo staff tecnico, ma anche dalle compagne più esperte.
TRA PRESENTE E FUTURO – Lei è Julia Monzani: la palleggiatrice del futuro. E del presente: «Il mio obiettivo è quello di crescere a livello tecnico. E di migliorare: nello specifico, vorrei affinare la precisione nel palleggio. Per questo, in palestra, cerco di prendere esempio dalle alzatrici, Mengaziol e Marchesan. Il debutto in B? Magari non quest’anno, però ci spero».
TIMIDEZZA – Il livello è alto. E gli ostacoli non mancano. Soprattutto in questa fase intaccata dallo scoppio dei contagi: «Mi ritengo fortunata perché sono ho avuto l’opportunità di continuare gli allenamenti, mentre le mie compagne dell’Under 17, e in generale del settore giovanile, sono rimaste ferme a lungo. Allenarsi in piena pandemia non è semplice, ma si può fare». Julia è aperta a qualsiasi tipo di consiglio e di indicazione: «Essendo timida, di solito fatico un po’ a integrarmi in gruppo. Ma qui mi sono trovata subito molto bene».
DA BEBE ALLA “CASA DI CARTA” – Si ispira a Bebe Vio e al coraggio di un’atleta diventata icona dello sport paralimpico, ascolta vari generi musicali, non si è persa una stagione e tantomeno una puntata della serie “La Casa di Carta”, apprezza il mare e soprattutto la pizza sfornata dalla mamma. Anche se è il volley, più di qualsiasi altra cosa, a farle battere forte il cuore: «La pallavolo per me è importante. La pratico da diversi anni e le dedico parecchio tempo pure nella quotidianità. In questo senso, ho imparato a organizzarmi e farla coincidere con l’impegno nello studio».
Monzani è domani? No, è già oggi.