La voce della società è la voce dell’orgoglio. 

Perché questa Pallavolo Belluno sogna. E fa sognare: sia a livello maschile, sia femminile. Da Rold Logistics da una parte, Cortina Express dall’altra: i playoff di serie B e B2 hanno una marcata impronta dolomitica. Anzi, l’impronta è quella dei rinoceronti e delle lupe. Ma anche di un club che raccoglie i frutti di un lavoro impastato di professionalità, impegno, passione. E condivisione. Come conferma il vice presidente Sandro Cucco: «Il mio cuore è pieno di gioia. Anche perché sono consapevole di quanti sacrifici abbiano compiuto le atlete e gli atleti, lo staff tecnico e noi dirigenti. Ci stiamo adoperando senza sosta da settembre. E in un momento storico difficilissimo, caratterizzato dalle incognite della pandemia. Eppure, nonostante tutto, le nostre due squadre sono in corsa per la promozione». 

OBIETTIVI – L’asticella delle ambizioni è piantata ad altezze ragguardevoli: «In ambito maschile – prosegue Cucco – il presidente Sandro Da Rold si è già espresso a chiare lettere. L’obiettivo è la A3. Ma pure a livello femminile non ci si può nascondere dietro a un dito: anche perché queste ragazze sono straordinarie. Prendiamo l’esempio di Claudia Fiabane: si è infortunata in modo serio durante l’ultimo match, però non ha mollato, ha stretto i denti ed è rimasta in campo fino alla fine».  

PIANIFICAZIONE – Lo sport altro che non è metafora di vita. Una vita che, al di fuori del palazzetto, vede il vice presidente della Pallavolo Belluno a capo di un’azienda in forte espansione come la HL Immobiliare: «Nel lavoro, come nel volley, servono pianificazione e chiarezza in termini di obiettivi da raggiungere. Poi ci possono essere mille variabili e incognite, ma partire da questa base è fondamentale per tagliare traguardi prestigiosi». L’unico motivo di rammarico è legato al palasport svuotato dal Covid: «Un vero peccato. Per le ragazze e i ragazzi, che non sono riusciti a godersi l’atmosfera unica del De Mas. Ma pure per gli appassionati. I quali hanno seguito solo online le varie sfide: a tale proposito, uno speciale ringraziamento va a Sergio Milani».  

SOGNO NEL CASSETTO – Per guardare al futuro, la miglior fonte di ispirazione rimane sempre il passato: «Sono cresciuto a pane e volley e ho vissuto gli anni d’oro di Belluno in serie A. La quotidianità, a quel tempo, era scandita da casa, scuola e De Mas. Fin da bambino volevo realizzarmi professionalmente, anche per contribuire a regalare alla città le stesse emozioni degli anni Ottanta. Impegnandomi in prima persona, dando un apporto concreto e tangibile. È il mio sogno nel cassetto». Anche se il momento è complicato: «Vero, ma come esistono le difficoltà, esistono pure le soluzioni per risolverle». Ed ecco che quel cassetto, rimasto chiuso a lungo, potrebbe improvvisamente schiudersi. 

Foto di Davide Canei

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